Giacomo Puccini

BIOGRAFIA

Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia che da quattro generazioni è dedita alla musica, sia dal lato paterno che materno. Il padre, Michele (1813-1864) muore quando Giacomo ha poco più di cinque anni, e l’educazione musicale del ragazzo viene affidata allo zio materno Fortunato Magi, poi a Carlo Angeloni, entrambi ex allievi del padre. Seguendo le tradizioni familiari, Puccini diventa fanciullo cantore (1868), quindi organista (1872); e in questa veste è attivo anche come precoce compositore.

Nel 1874 è ammesso all’istituto Musicale Pacini di Lucca, e due anni dopo scrive il Preludio a orchestra. Nel 1880 si congeda da Lucca con una Messa di gloria che riceve un’ottima accoglienza e, attratto dal teatro, nel novembre si trasferisce a Milano per sostenervi l’esame di ammissione al Conservatorio, dove ebbe come insegnanti Antonio Bazzini, soltanto per poco più di un mese, e Amilcare Ponchielli.

Nel luglio 1883 conclude gli studi facendo eseguire come saggio finale il Capriccio sinfonico, diretto da Franco Faccio, che viene molto ben giudicato. In ottobre l’editore Sonzogno pubblica la melodia per canto e pianoforte Storiella d’amore; nello stesso periodo lavora a un’opera in un atto, Le Willis, su un libretto di Ferdinando Fontana che ha ottenuto grazie all’interessamento di Ponchielli, e con quest’opera partecipa al primo Concorso Melodrammatico organizzato da Sonzogno. L’opera non viene premiata ma, grazie all’ aiuto di alcuni amici (fra cui Ponchielli, Fontana, Arrigo Boito e Giulio Ricordi), viene rappresentata il 31 maggio 1884 al Teatro Dal Verme di Milano, ottenendo un grande successo. Ricordi la acquista e dà all’autore l’incarico di scriverne un’altra.
Giacomo Puccini torna a Lucca, dove inizia la convivenza con Elvira Bonturi, moglie del droghiere Narciso Gemignani, che potrà sposare solo nel 1904. Avuto il nuovo libretto di Fontana, Edgar, una storia a fosche tinte la cui trama ricorda quella della Carmen, ne inizia la stesura musicale con poca convinzione: nel frattempo (estate 1886) si è trasferito a Monza con Elvira e la figlia di lei, Fosca, e qui il 23 dicembre nascerà l’unico figlio, Antonio. Quando finalmente Edgar va in scena (Milano, Scala, 21 aprile 1889), è un insuccesso, del resto largamente previsto dall’autore e dall’editore, il quale tuttavia conferma la sua fiducia al compositore.

Sono momenti difficili per Puccini, che nel frattempo si è stabilito a Milano, e pensa a nuovi soggetti: la Tosca di Sardou e la Manon Lescaut di Prévost. Viene scelto quest’ultimo soggetto, malgrado il rischio di un pericoloso confronto con l’acclamata opera di Massenet e, nel 1890, dopo un faticoso lavoro di collaborazione fra Ricordi, Leoncavallo, Domenico Oliva e Marco Praga, il libretto è pronto e Puccini può iniziarne la composizione nella nuova casa di Torre del Lago. Ma prima che l’opera possa dirsi compiuta (autunno 1892), il libretto deve essere sottoposto ad ampi rifacimenti, affidati a Luigi Illica con la consulenza di Giuseppe Giacosa.

Il primo febbraio 1893 il trionfo di Manon Lescaut pone fine a un lungo periodo di incertezze: non solo il soggetto più congeniale, ma anche l’acquisita coscienza di dover esercitare un assiduo controllo sull’elaborazione librettistica sono alla base della raggiunta maestria.
Pochi mesi dopo Puccini sceglie la Vie de Bohème di Murger, e il libretto viene affidato ancora a Illica, con la collaborazione di Giuseppe Giacosa. Il lavoro con una serie di alti e bassi di entusiasmo e di perplessità, che resteranno una costante del lavoro pucciniano copre tutto il 1894 e il 1895. E solo il primo febbraio successivo La Bohème ha il suo battesimo a Torino: con un tiepido successo, che va però facendosi imponente nel corso delle repliche e in occasione delle riprese in altri teatri italiani. Intanto Giacomo Puccini è spesso in viaggio, a seguire esecuzioni di sue opere in varie città italiane e anche all’estero: fin dal 1892 è stato a Madrid per Edgar e ad Amburgo per Le Villi; poi si reca a Vienna e a Parigi, dove nel 1898 presenta La Bohème con grande successo. Tuttavia, la ricerca di un nuovo soggetto per l’opera successiva diventa una delle principali preoccupazioni di Puccini: e riaffiora il progetto di Tosca, affidata alla ben collaudata esperienza di Illica e Giacosa. L’elaborazione librettistica è ancora una volta molto sofferta, anche per le perplessità dell’editore e di Giacosa, e per lo sforzo di adeguarsi alle esigenze di Sardou. Come già per La Bohème, anche il primo contatto del pubblico con Tosca (Roma, 14 gennaio 1900) non è esaltante, ma bastano pochi mesi perché la nuova opera entri anch’essa nel repertorio dei maggiori teatri europei.

Nel luglio 1900 Puccini vede a Londra il dramma di Long e Belasco Madame Butterfly: soggetto che viene scelto, mettendo da parte altri spunti, fra cui una Maria Antonietta. Sono sempre al lavoro Illica e Giacosa, alle prese con le solite perplessità; ma la lentezza con cui si procede questa volta è causata anche da un grave incidente automobilistico (febbraio 1903), che provoca a Puccini la frattura di una gamba e una convalescenza particolarmente lunga. La prima versione di Madama Butterfly, in due atti (Milano, Scala, 17 febbraio 1904) è un clamoroso insuccesso; ma dopo solo tre mesi la ripresa di Brescia, in tre atti, con alcune modifiche e ampi tagli, decreta il successo dell’opera. Ora si riparla di Maria Antonietta, e di un trittico su racconti di Gorkij; è anche il momento di viaggi a Londra e di un lungo soggiorno a Buenos Aires (1905). Poi è la volta di New York (1907), dove Giacomo Puccini ha occasione di vedere un dramma di Belasco, che sarà alla base della nuova opera La fanciulla del West. I librettisti questa volta sono Carlo Zangarini e Guelfo Civinini. e la prima rappresentazione ebbe luogo, con un successo caloroso, al Metropolitan di New York (10 dicembre 1910).
Con la morte di Giulio Ricordi (6 giugno 1912) finisce il più intenso periodo creativo di Puccini, che ora è attratto dall’idea di una collaborazione con D’Annunzio, e torna a pensare a una serie di tre atti unici. Su tutti questi progetti prevale tuttavia la sostanziosa offerta viennese per un’operetta, che sarà poi La rondine, scritta da Giuseppe Adami e destinata all’editore Sonzogno: nata negli anni di guerra, in mezzo a molte perplessità, la nuova opera viene rappresentata a Montecarlo il 27 marzo 1917, e non avrà mai vita facile, malgrado le vistose modifiche cui verrà sottoposta. Nel frattempo ha preso corpo il cosiddetto “Trittico”, comprendente Il tabarro scritto da Giuseppe Adami, e due testi di Gioachino Forzano, Suor Angelica e Gianni Schicchi; il trittico va in scena il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York. Turandot è il nuovo soggetto che Giacomo Puccini sceglie all’inizio del 1920 e che affida all’elaborazione librettistica del ben collaudato Giuseppe Adami, cui si unisce l’esperienza teatrale di Renato Simoni.

E’ un lavoro che impegna Puccini per vari anni, con un decorso particolarmente alterno, anche perché il compositore soffre di disturbi alla gola che nell’ottobre 1924 saranno diagnosticati come cancro. Verso la fine del 1923 la Turandot è quasi compiuta, ma ancora manca il duetto finale, il cui testo viene faticosamente rielaborato. Mentre sono in corso ritocchi e rifacimenti, nel settembre 1924 Giacomo Puccini prende accordi con Toscanini per la prima rappresentazione dell’opera, prevista per l’aprile seguente, ma il 4 novembre, con il duetto finale non ancora composto, Puccini parte per Bruxelles, dove viene ricoverato in una clinica. Il 24 viene operato alla gola, e muore il 29 novembre 1924.
Le Opere
Le Willis
Leggenda drammatica in un atto e due quadri, libretto di Ferdinando Fontana, dal racconto Les Wilis (1852) di Alphonse Karr.
Prima rappresentazione Milano, Teatro Dal Verme, 31 maggio 1884

Le Villi nuova versione de Le Willis

Opera ballo in due atti libretto di Ferdinando Fontana, dal racconto Les Wilis (1852) di Alphonse Karr.

Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 27 dicembre 1884
Edgar
Dramma lirico in quattro atti, libretto di Ferdinando Fontana tratto dal poema drammatico La coupe et les lèvres (1832) di Alfred de Musset.

Prima rappresentazione: Teatro alla Scala, 21 aprile 1889

Nuova versione Dramma lirico in tre atti prima rappresentazione: Ferrara, Teatro Comunale, 28 gennaio 1892

Versione definitiva in tre atti prima rappresentazione: Buenos Aires, Teatro Colón, 8 luglio 1905
Manon Lescaut
Dramma lirico in quattro atti, libretto di anonimo (collaborano Ruggero Leoncavallo, Marco Praga, Domenico Oliva, Luigi Illica, Giuseppe Giacosa) tratto dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut (1731) di Antoine-François Prévost.

Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1893

Versione definitiva: Milano, Teatro alla Scala, 7 febbraio 1894
La Bohème
Scene da La Vie de Bohème di Henry Murger, in quattro quadri, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de bohème(1847 – 1849)

Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio 1 febbraio 1896
Tosca
Melodramma in tre atti, libretto di Victorien Sardou, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa tratto dal dramma La Tosca( 1887) di Victorien Sardou

Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900
Madama Butterfly
Tragedia Giapponese in due atti, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa tratto dal racconto Madame Butterfly (1898) di John Luther Long e dalla omonima tragedia giapponese (1900) che Long e David Belasco trassero dal racconto.

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904

Seconda versione
in due atti,
il secondo diviso in due parti Brescia, Teatro Grande, 28 maggio 1904

Terza versione
in due atti,
Londra, Covent Garden, 10 luglio 1905

Versione finale
in tre atti (in francese)
Parigi, Opéra Comique, 28 dicembre 1906
in tre atti (in italiano)
New York, Metropolitan Opera House, 10 febbraio 1907
La fanciulla del West
Opera in tre atti, libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The Girl of the Golden West(1905) di David Belasco.
Prima rappresentazione: New York, Metropolitan Opera House, 10 dicembre 1910
Prima rappresentazione in Italia: Roma, Teatro Costanzi, 12 giugno 1911
La rondine
Commedia lirica in tre atti libretto di Giuseppe Adami da un soggetto di Arthur Maria Willner e Heinz Reichter.
Prima rappresentazione: Monte Carlo, Théâtre de l’Opéra, 27 marzo 1917
Trittico: Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi
Dramma in un atto, libretto di Giuseppe Adami, tratto dalla commedia La Houppelande (1910) di Didier Gold.
Prima rappresentazione: New York, Metropolitan Opera House, 14 dicembre 1918
Prima rappresentazione in Italia: Roma, Teatro dei Costanzi, 11 gennaio 1919

Suor Angelica Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano
Prima rappresentazione: New York, Metropolitan Opera House, 14 dicembre 1918
Prima rappresentazione in Italia: Roma, Teatro dei Costanzi, 11 gennaio 1919

Gianni Schicchi Opera in un atto, libretto di Giovacchino Forzano, basato sul Commento alla Divina Commedia dell’”Anonimo Fiorentino”, pubblicato da Piero Fanfani (1866)
Prima rappresentazione: New York, Metropolitan Opera House, 14 dicembre 1918
Prima rappresentazione in Italia: Roma, Teatro dei Costanzi, 11 gennaio 1919
Turandot
Dramma lirico in tre atti, libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni dall’omonima fiaba teatrale (1762) di Carlo Gozzi. L’ultimo duetto e il finale dell’opera solo abbozzati.
Prima rappresentazione postuma completata da Franco Alfano: Milano,Teatro alla Scala, 25 aprile 1926
Musica vocale e strumentale

1876 – Preludio a orchestra in Mi minore-maggiore.
ante 1880 – A te, per voce e pianoforte
1877 – Mottetto per San Paolino «Plaudite Populi»
1878 – «Credo» per tenore, coro e orchestra
1878? – Vexilla Regis, inno per coro maschile e organo
1878-80 – Messa a quattro voci con orchestra per soli (tenore e baritono) coro e orchestra
1881-3 circa – Largo Adagetto in Fa maggiore per orchestra
1882 – Preludio sinfonico in La maggiore per orchestra
1882 circa – Quartetto d’archi in Re maggiore
1881-1883 circa- Fughe reali per quartetto d’archi.- Andante poco mosso in Do minore;Andante sostenuto in La maggiore – Fughe a quattro voci
Moderato
 in Re minore, Largo in Do minore, Allegro moderato in Sol maggiore, Moderato sostenuto in Do maggiore, Largo in Mi minore, Sol maggiore, Do maggiore, Andante mosso in Sol maggiore, Piuttosto lento in Sol minore
1883 – Salve Regina, per soprano e armonium
1883 – Capriccio sinfonico in Fa maggiore per orchestra
1883 – Mentìa l’avviso, recitativo e aria per tenore e pianoforte
1883 – Ad una morta, lirica per mezzosoprano o baritono e pianoforte
1883 – Storiella d’amore, melodia per canto e pianoforte
1884 – Tre minuetti per quartetto d’archi

1888 – Sole e amore, mattinata per canto e pianoforte
1890 – Crisantemi, elegia per quartetto d’archi
1894 – Piccolo valzer per pianoforte
1896 – Avanti Urania!, lirica per voce e pianoforte
1897 – Inno a Diana, per canto e pianoforte
1899 – E l’uccellino, ninna nanna per canto e pianoforte
1899 – Scossa elettrica, marcia per pianoforte
1902 – Terra e mare, lirica per canto e pianoforte
1904 – Canto d’anime, pagina d’album per canto e pianoforte
1905 – Requiem per coro a tre voci, viola, armonium o organo
Eseguito a Milano, il 27 gennaio 1905, in occasione del quarto anniversario della morte di Giuseppe Verdi.
1905 – Ecce Sacerdos magnus, per coro a quattro voci.
1905 – Dios y Patria, per voce e pianoforte
1908 – Casa mia, casa mia, lirica per canto e pianoforte
1907 o 1910 – Piccolo tango per pianoforte
1907 o 1910 – Foglio d’album per pianoforte
1912 – Sogno d’or, ninna nanna per voce e pianoforte
1916 – Pezzo per pianoforte (Calmo e molto lento).
1917 – circa – Morire?, lirica per canto e pianoforte
1919 – Inno a Roma, per canto e pianoforte

I Librettisti

Ferdinando Fontana (1850 – 1919)

Giuseppe Giacosa (1847 – 1906)

Luigi Illica (1857 – 1919)

Puccini / Illica / Giacosa

Giuseppe Adami (1878 – 1946)

Renato Simoni (1875 – 1952)

Puccini / Adami / Simoni