Dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926
“Turandot” è un’opera in tre atti di Giacomo Puccini, composta tra il 1920 e il 1924. È l’ultima opera di Puccini e, purtroppo, rimase incompleta alla sua morte. La musica è caratterizzata da melodie potenti e un uso innovativo dell’orchestra, che contribuiscono a creare un’atmosfera esotica e drammatica.
Sinossi:
L’opera è ambientata nella leggendaria Pechino e ruota attorno alla figura di Turandot, una principessa fredda e spietata che ha giurato di non sposarsi mai. Per allontanare i pretendenti, Turandot ha istituito un gioco mortale: chi desidera sposarla deve rispondere correttamente a tre enigmi. Se fallisce, viene condannato a morte.
Il protagonista, Calaf, un principe sconosciuto, si innamora perdutamente di Turandot e decide di affrontare la sfida. Nonostante le avversità e il timore, riesce a risolvere gli enigmi, ma Turandot è ancora riluttante a cedere al suo amore. Calaf, per dimostrare il suo amore, le offre una possibilità: se lei scopre il suo nome entro l’alba, potrà ucciderlo.
La storia si sviluppa attraverso tensioni emotive e conflitti, esplorando temi come l’amore, il sacrificio e la redenzione. Alla fine, Turandot scopre il vero significato dell’amore e, di fronte alla determinazione di Calaf, si apre a lui, portando a un finale che celebra la vittoria dell’amore sulla freddezza e l’orgoglio.
“Turandot” è famosa per la sua aria “Nessun dorma”, cantata da Calaf, che è diventata un simbolo dell’opera stessa e della potenza della musica di Puccini.